Non stanno nella pelle gli acquaioli padovani. E a ragione.
Martedì 9 febbraio avevano indetto un presidio davanti alla Prefettura di Padova per denunciare il clima pesantissimo che si cominciava a respirare in città e, in particolare, tra gli autoriduttori, a seguito delle reiterate minacce di interruzione della fornitura idrica da parte del gestore AcegasApsAmga-gruppo HERA . Il quale, certo, non ha mai visto di buon occhio che in alcuni dei dodici comuni serviti, e in specie nel capoluogo, si formassero comitati di utenti aderenti all’Obbedienza Civile, vale a dire alla campagna di autoriduzione della bolletta idrica della componente tariffaria di profitto (remunerazione del capitale investito, oggi oneri finanziari) abrogata dal referendum del 2011 mai applicato dai gestori.
Così, a distanza di tre anni buoni dall’inizio della campagna (che ha fatto centinaia e centinaia di proseliti), con una tempistica ben studiata (agosto 2015), Acegas fa fioccare sui coraggiosi acquaiolisolleciti di pagamento delle quote di autoriduzione. Un vero e proprio bombardamento che diventa, col passare dei mesi, più aggressivo e pressante e che non si arresta nemmeno di fronte alle puntuali ed argomentate lettere di risposta degli utenti. Gli ultimi solleciti, pervenuti per raccomandata, minacciavano oltre lo slaccio addirittura la risoluzione del contratto!
“L’equivoco di fondo – denunciano gli autoriduttori- è quello di considerarci a tutti gli effetti morosi. Ma se è già indegno per un paese civile staccare l’acqua per pochi o tanti euro di morosità, lo è ancora di più se l’incivile misura colpisce (o minaccia) chi sta semplicemente obbedendo al dettato referendario!” (perché, come noto, l’istituto disciplinato dall’art. 75 della Costituzione produce effetti aventi valore di legge). Tanto più che il metodo tariffario in vigore -sollecitato dagli stessi gestori e poi scodellato a fine 2012 dall’AEEGSI- aggiungono i comitati, presenta tali profili di incostituzionalità (come la reintroduzione dell’abrogata componente tariffaria di profitto) da aver costretto Forum dei Movimenti per l’Acqua e Federconsumatori ad appellarsi al Consiglio di Stato. Che, proprio nei mesi scorsi, ha incaricato un collegio peritale di approfondire gli aspetti più controversi della tariffa. A riprova del fatto che i rilievi opposti dai ricorrenti meritano un approfondimento di indagine.
Di qui la richiesta di un incontro urgente col Prefetto di Padova, per informarlo degli eventuali rischi igienico-sanitari a cui sarebbero esposte centinaia e centinaia di famiglie nel caso in cui il gestore dalle minacce passasse alle vie di fatto.
Sta di fatto che il giorno prima dell’incontro prefettizio (lunedì 8 febbraio), gli acquaioli padovani si sono visti recapitare una missiva a firma Acegas che accoglie, in toto, le richieste reiterate sia nelle citate lettere, sia nel corso della conferenza stampa del 25 ottobre 2015 che nel successivo incontro del 27 novembre tra lo stesso comitato, azienda e ATO Bacchiglione , vale a dire:
– fino a sentenza del Consiglio di Stato, sospensione dell’invio di ulteriori solleciti di pagamento all’indirizzo degli autoriduttori, nonché di misure restrittive dell’erogazione idrica;
– via libera ai rimborsi delle tariffe di fognatura e depurazione impropriamente versate, finora sospesi a causa della morosità.
Così, il presidio del 9 febbraio è stato l’occasione per veicolare, a stampa e televisioni, le decisioni finalmente assunte dal gestore e, al delegato della Prefetta (dott. Sallusto che ha ricevuto alcuni membri del Comitato), la richiesta di un tavolo di confronto con l’azienda prima dell’adozione, a sentenza emanata, di eventuali misure ai danni degli autoriduttori.
Dunque, seppure la partita è, per ora, solo rinviata (a settembre, quando verosimilmente il ricorso giungerà a sentenza), grande è la soddisfazione che si percepiva tra gli acquaioli presenti in piazza Antenore (sede della Prefettura). Intanto, nei sei mesi che li separano dall’appuntamento autunnale, l’obiettivo che si sono dati è quello di continuare l’Obbedienza Civile, così da arrivarvi più forti che mai.
Perché si scrive acqua, si legge democrazia!
Alessandro Punzo
PER ACCEDERE ALL’INTERVISTA RILASCIATA AL TG Regione VENETO, cliccare sul seg. link e poi sull’edizione delle 19.30 del 9 febbraio: