Nella carta stampata e forse in televisione (soccorreteci voi, se ancora la guardate) sta passando un messaggio sottilmente inesatto, e non sapremmo dire se ciò è causato dall’amore di semplificazione o per specifico calcolo politico, ovvero “i quattro Referndum di Di Pietro”. Anche nell’articolo di Repubblica sull’ultimo annuncio del Ministro Maroni si parla subito di partiti politici, poi di generici “comitati promotori”, poi di nuovo di PD, IDV, UDC, poi del comitato 29 maggio, con link diretto al sito con tanto di intervistone a Di Pietro.
In ultima ci sono i comitati “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” e “Fermiamo il nucleare”, subito prima di una strana sigla “Sel”. Ironia della sorte la formazione di Nichi Vendola è trattata dal giornalista come una illustre sconosciuta.
Ma questi Referendum chi li ha voluti? Chi li ha sostenuti? Durante i banchetti in piazza qualcuno chiede addirittura “Ma voi, alla fine, di che partito fate parte?”. Che fatica!
Sapevamo che il gioco sporco era riportare tutto alla barricata, ai due schieramenti. Il referendum non è più uno strumento di consultazione diretta della volontà popolare ma uno strumento di una parte per abbattere l’altra, uno strumento per Di Pietro e Fini (dalle recenti notizie) per bastonare Berlusconi.
Tutto questo, gente, è falso. I Referendum sono forme di democrazia diretta, quindi non di uno contro l’altro ma degli Italiani per li Italiani. Il primo Referendum della storia della Repubblica è stato quello che l’ha fatta nascere, la prima grande elezione politica in Italia, finalmente a suffragio universale.
Un altro punto fondamentale è che i promotori del referendum non sono gli stessi per i quattro quesiti, perché il tema dell’acqua da anni orami è portato avanti non dalle forze politiche, bensì dal Forum dei Movimenti Per l’Acqua, con cui già nel 2007 raccogliemmo oltre quattrocentomila firme per una Legge che era ed è tuttora la nostra proposta per una gestione dell’Acqua come Bene Comune pervasivo e fondante della civiltà, non come servizio isolato secondario mercificabile.
Il Forum in solitaria ha continuato a lavorare per questi anni per una gestione comune del servizio idrico integrato, ha premuto perché non passassero le idee del Ministro Lanzillotta (già PD, oggi API con Rutelli), che sono state riprese e imposte per decreto dal Ministro Ronchi (già PdL, oggi Fli con Fini). Contro questa repressione del pubblico e imposizione per legge del privato si è mosso per primo il Forum, con la proposizione di tre quesiti referendari su cui ha raccolto un milione e quattrocentomila firme tra tutti voi cittadini. Il Forum ha ottenuto questo con l’unica scelta possibile per una causa che fosse veramente Comune, una scelta difficile, una scelta economicamente pesante, ovvero senza la partecipazione dei partiti. Nel comitato promotore della raccolta firme non ci sono partiti, le scelte sono state tutte operate dai movimenti. Nel comitato referendario, organo del Forum per la campagna di oggi, non ci sono partiti, ci siamo solo noi, ci siete solo voi. I partiti sono comunque indispensabili per raccogliere le firme e per avere una rappresentanza negli organi amministrativi e legislativi, ma sono i nostri interlocutori, non i nostri manovratori. Hanno partecipato alle campagne, ciascuno a modo suo, ma ognuno solo a titolo di sostegno. I partiti che non hanno accettato la guida dei movimenti non sono stati accolti neanche come sostegno, ed è questo proprio il caso dell’On. Di Pietro e della sua IdV.
Questa è un epoca di lotte tra fazioni, partiti, preconcetti, un’epoca di barricate in cui sembra sembre ci siano due litiganti. In quest’epoca dobbiamo sforzarci di ricordare invece “il terzo”, che gode nell’ombra, per lo più con i nostri soldi e grazie alla nostra ingenuità. E’ questo il caso dell’acqua, che mentre noi pensiamo a destra contro sinistra, rischia di andare ai privati, alla Suez, alla Veolia, alla Cocacola, alla Nestlè, a Caltagirone. E allora avremo perso tutti noi Italiani.
Mario Pedrazzoli
Associazione Beati i Costruttori di Pace.